Auguste Comte e il positivismo

Il positivismo è un movimento culturale sviluppatosi nel diciannovesimo secolo in Francia, basato su una visione della realtà come interamente formata da materia e forza, conseguentemente costituita da fatti naturali necessariamente connessi tra loro da leggi conoscibili soltanto attraverso la scienza. 

Le due tesi fondamentali portate avanti da questo movimento sono: 

1. Non esiste altra realtà oltre al fatto naturale che può essere conosciuto solo attraverso la scienza 

2. I fatti sono connessi da relazioni costanti, o leggi immutabili. 


Il nome positivismo deriva dal termine "positivo", utilizzato dai filosofi di questa corrente con due significati: 

- positivo è ciò che è reale, effettivo, sperimentale 

- positivo è ciò che appare fecondo, pratico, efficacie. 


 Le convinzioni di fondo della corrente positivista sono: 


  •  La scienza è l'unica conoscenza possibile e il metodo della scienza è l'unico valido 

  •  La filosofia tende a coincidere con la totalità del sapere positivo o, più specificatamente, con l'enunciazione dei principi comuni alle varie scienze 

  •  Poiché il metodo della scienza è l'unico valido, va esteso a tutti i campi di indagine che riguardano l'uomo e la società (sociologia) 

  •  Il progresso della scienza rappresenta la base del progresso umano e lo strumento per una riorganizzazione globale della vita in società che consenta di superare la crisi del mondo moderno. 

Il padre fondatore della corrente positivista, Auguste Comte (1798 -1857), fu un filosofo francese che iniziò la riflessione sociologica e coniò il termine sociologia. 

Questa disciplina per Comte rappresentava lo studio scientifico della realtà sociale, e doveva essere costituita allo stesso modo delle altre discipline positive, ovvero le altre discipline scientifiche. 

Egli considerava i fenomeni sociali come soggetti alle leggi naturali e per questo motivo in grado di produrre predizioni. 

In accordo con Comte, tutte le scienze erano subordinate alla sociologica, che rappresentava il loro obiettivo ultimo. Egli organizzò una "enciclopedia delle scienze", in questo modo: astronomia, fisica, chimica, biologia, sociologia. 

La matematica venne esclusa da Comte dalla classificazione non perché non la considerasse una scienza ma perché credeva che essa formasse le basi di tutte le altre scienze. 

La psicologia non era inclusa da Comte nella sua enciclopedia delle scienze, perché era sua opinione che essa non fosse una scienza, in quanto la cosidetta "osservazione interiore" venne da lui considerata impossibile, perché i fenomeni intellettuali non potevano essere osservati dal soggetto stesso che li produceva nel momento stesso in cui essi venivano prodotti. 

L'unico spazio che Auguste Comte lasciò alla psicologia, fu quello dello studio delle funzioni cerebrali, ovvero di quella disciplina che venne all'epoca chiamata frenologia. 

Importante è conoscere il clima culturale positivista in cui si sviluppò la disciplina della psicologia, in quanto questo influenzò profondamente la nascita di una psicologia da intendersi come scientifica. 



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Bibliografia 
Pewzner, E. Braunstein, J. Storia della psicologia, 2001, Piccola Biblioteca Einaudi
Ciampi M. Sociologia. Concetti fondamentali, 2017, Mondadori Università

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