Alla fine del XVIII secolo si afferma da una parte il progresso delle scienze, e dall'altra un movimento nuovo, che pone l'io in una posizione centrale come unico oggetto di studio. Questa corrente da importanza alla sensibilità e al sentimento, e lo scrittore si mette al centro della sua stessa opera analizzando i suoi stati d'animo.
Per la Francia è un'epoca di fioritura di temi preromantici, mentre per la Germania è un periodo di pieno sviluppo del romanticismo vero e proprio. Con questo movimento si ebbe una progressiva disillusione nei confronti della ragione, e dalla conquista del mondo esterno si passò alla conquista del sé. Nel romanticismo tedesco vi è un legame tra psicologia e religione, l’io è esaltato e l’esplorazione dell’anima assume un significato quasi religioso. I temi più tipici di questo movimento sono l'insofferenza verso i limiti del finito, l'aspirazione all'Assoluto, e il tema della natura e della sua unione con l’uomo, il quale ricorre spesso nel romanticismo, e trova espressione nella letteratura e nell’arte, ma anche nella filosofia della natura, in cui la speculazione riguarda il penetrare i segreti della natura. Nelle filosofie della natura si preannuncia una certa idea di inconscio (seppur molto lontana dalla concezione freudiana di inconscio).
Jean Jaques Rousseau (1712 - 1778)
Rousseau, il maggior esponente dell'illuminismo francese, oltre a trattare i temi illuministici dell'educazione e della convivenza sociale nello Stato, fece dell'autobiografia un vero e proprio genere letterario. Le Confessioni, nelle quali l'introspezione e la conoscenza di sé hanno un ruolo centrale, rappresentano questo scopo.
In quest'opera, il cui titolo richiama il progetto di Sant'Agostino, egli racconta le avventura di un'anima, esplorando il passato in cui osserva l'importanza dell'infanzia e degli avvenimenti precoci, nel formarsi della personalità e nelle scelte di vita dell'individuo.
Maine de Biran (1766 - 1824)
Maine de Biran viene ricollegato al movimento degli ideologi. L'idealismo, come il romanticismo, è una corrente filosofica che nasce in contrapposizione alla ragione illuministica, e che vede l'esaltazione dello spirito come attività creatrice.
Maine de Biran interessa la Storia delle Scienze Psicologiche per il suo metodo empirista, il suo metodo introspettivo e per le riflessioni sulla relazione tra anima e corpo:
- metodo empirista: egli sottolinea l'importanza dell'osservazione e di una conoscenza dell'intelletto indipendente dalla metafisica
- metodo introspettivo: osservazione e descrizione minuziosa dei propri stati di coscienza o stati d'animo. Maine de Biran scriverà queste descrizioni nel Diario intimo, che ricorda Le Confessioni di Rousseau.
- riflessioni sul legame tra anima e corpo: l'esperienza interna di Maine de Biran lo porterà a concepire un "fatto primitivo", o prima origine di ogni coscienza. Questo fatto corrisponde allo "sforzo motorio volontario" nel quale l'io si rivela a se stesso. In questo sforzo muscolare l'io si conosce, cioè prende coscienza di se stesso, agendo come causa su una materia che le fa resistenza. La percezione è un atto involontario, in cui gli esseri umani sono passivi e subiscono. La riflessione è invece un atto volontario, e l'io attivo è la radice di tutta la vita intellettuale e morale, contro un corpo che gli resiste. Sia l'attività che la resistenza sono fondamentali, in quanto senza l'una o l'altra non si ha conoscenza.
Friedrich Shelling (1775 - 1854)
Shelling è considerato il fondatore della filosofia della natura, che l'autore vede come unita allo spirito a costituire un'unità indissociabile, perché entrambe rappresentano espressione dell'Assoluto.
L'inconscio è riconducibile secondo Shelling al fondamento ultimo dell'essere umano, affondando le sue radici nella vita invisibile dell'universo e costituendo così il legame più profondo che unisce uomo e natura.
Essendo in contrapposizione con l'illuminismo, viene celebrato ciò che nell'uomo sfugge alla ragione, come il sogno. Nel sogno vengono alla luce sentimenti e ricordi inaccessibili alla coscienza nello stato di veglia.
Carl Gustav Carus (1789-1869)
Medico e pittore noto per i suoi lavori sulla psicologia animale. Egli vide nell'inconscio il principio attivo della vita mentale e "la chiave dell'essenza della vita cosciente".
L'inconscio è sempre in movimento, ignora il presente e si rivolge al passato e al futuro, non ha bisogno di riposo, come invece è per la coscienza nel sonno, e congiunge l'uomo con il resto del mondo e con gli altri uomini.
Arthur Schopenhauer (1788-1860)
Per Schopenhauer l'inconscio è un "impulso misterioso ed oscuro" che agisce senza uno scopo.
È possibile trovare nel pensiero di Schopenhauer un punto che lo avvicina a Freud: l'identificazione della volontà di vivere con il male.
La volontà di vivere è vissuta come desiderio e quindi come privazione e sofferenza, mentre la felicità non è che la scomparsa momentanea di questa sofferenza ed è pertanto negativa.
Edouard Von Hartmann (1842-1906)
Il filosofo distingue tre livelli di inconscio:
- inconscio assoluto: sostanza dell'universo e fonte di tutte le altre forme di inconscio
- inconscio fisiologico: agisce nell'origine, nello sviluppo e nell'evoluzione degli esseri viventi
- inconscio psicologico: all'origine della vita mentale cosciente
Friedrich Nietzsche (1844-1900)
Nel pensiero del filosofo è l'inconscio a rappresentare la parte essenziale dell'essere umano, e non la coscienza. Nell'inconscio si trovano emozioni e istiDrnti, ed esso è il luogo in cui avviene una riattualizzazione delle tappe vissute dall'individuo e dalla specie in precedenza, una riattualizzazione che si esprime anche nel sogno.
Slides mappe concettuali:
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