Empirismo e psicologia

Per la nascita di una psicologia scientifica è stato necessario il passaggio dalla corrente filosofica dell'innatismo a quella dell'empirismo: 

La prima concezione basava le sue riflessioni sull'esistenza di idee innate indipendenti dall'esperienza, la seconda rappresentò invece proprio la posizione opposta, cioè quella che vedeva come unica conoscenza reale, la conoscenza dettata dall'esperienza


Cartesio (1596 - 1650)

Filosofo francese per il quale le idee sarebbero innate. Cartesio parla di res extensa riferendosi alla "macchina del corpo" e individua nell'arco riflesso il meccanismo primo per la regolazione del movimento, portando come esempio la retroazione di un arto scottato da una fiamma. Secondo Cartesio la res extensa incontra la res cogitans, l'anima, a livello della ghiandola pineale. Cartesio sostiene inoltre che esistano solo sei passioni "primitive": ammirazione, amore, odio, desiderio, Gioia, tristezza. Egli afferma che la causa delle passioni dell'anima si trova nell'agitazione degli spiriti situati proprio nella ghiandola pineale. 


Thomas Hobbes (1588-1679)

Nel XVII secolo il filosofo inglese rivendicherà il ruolo essenziale della sensazione nella conoscenza scientifica.


John Locke(1632-1704)

Tra i principali promotori di una filosofia che si richiamasse all'esperienza. Per Locke è fondamentale staccarsi da una visione metafisica dell'uomo e studiare invece le facoltà della mente umana. Il filosofo afferma che tutte le idee derivano dall'esperienza. In particolare, secondo Locke le idee possono sorgere nella mente solo dopo la sensazione o la riflessione, ovvero le operazioni della mente. Il filosofo ha dunque compiuto una rottura con l'innatismo e dato l'avvio a un nuovo studio della mente umana basato sull'esperienza contrapponendosi in questo modo al pensiero di Cartesio. 


Condillac (1714-1780)

Sulla stessa linea di Locke, Condillac avrà come obiettivo il ricondurre al principio dell'esperienza tutto l'intelletto umano. Egli esprime il suo distacco dalla metafisica tradizionale e il bisogno di cercare prove verificabili nei fatti. Secondo Condillac le idee innate non esistono e le facoltà quali l'attenzione, la memoria, l'immaginazione, il linguaggio e così via, si formano a causa delle sensazioni e dell'esperienza sin dall'infanzia. Lo spirito umano si basa sulla sensazione per dare vita poi a tutte le sue elaborazioni, per cui si sviluppa grazie alla sensazione. Ogni conoscenza posseduta dallo spirito umano proviene dall'esperienza sensibile, così come tutte le funzioni mentali, lasciando per cui poco spazio al soggetto cosciente. In ogni caso, si può affermare che la visione di Condillac di un intelletto umano basato sull'esperienza e sulla sensazione, ha dato il suo contributo nella formazione della psicologia come disciplina autonoma, slegata alla metafisica. Il termine psicologia entra dopotutto in uso, proprio all'epoca di Condillac. 


Christian Wolff (1679-1754)

Con il filosofo tedesco appare per la prima volta l'idea di una psicologia in senso moderno. Egli distingue tra una metafisica generale o ontologia, intesa come teoria generale dell'essere, e una metafisica speciale, che comprende cosmologia, psicologia e teologia. Tre sono gli oggetti della conoscenza, il corpo, l'anima e Dio, e ritiene che esistano due modi per studiare queste conoscenze: a priori e a posteriori. Con a priori Wolff intende indipendentemente dall'esperienza, indicando questo metodo come filosofico o razionale, mentre con a posteriori intende, al contrario, derivato dall'esperienza. Il filosofo scriverà due opere sulla disciplina psicologica: Psicologia empirica e Psicologia razionale. La psicologia empirica ha il compito di descrivere la storia dell'anima, mentre la psicologia razionale è una vera e propria scienza dell'anima. Di queste due psicologie, quella empirica avrà maggiore influenza nella successiva storia della psicologia. Si tratta di una disciplina che si presenta come indipendente dalla filosofia, quanto piuttosto fondata sull'osservazione delle facoltà dell'anima. Wolff propone la creazione di una psicometria, in grado di fornire una conoscenza matematica dell'anima umana. Vi è dunque un ritorno all'interiorità nel XVIII secolo, molto diverso però dall'interiorità come era intesa dagli stoici: questo ritorno a sé non ha un obiettivo morale come il dominio delle passioni, ma, al contrario, l'obiettivo è quello di scoprire la propria intimità, interrogarsi sul proprio io profondo e sulle contraddizioni interiori.



Slides mappe concettuali:


 








Bibliografia 

Pewzner, E. Braunstein, J. Storia della psicologia, 2001, Piccola Biblioteca Einaudi 
Luccio, R. Dall’anima alla mente, 2014, Edizioni Laterza 

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