La complessità cognitiva è un termine utilizzato per esprimere la molteplicità e l'interdipendenza delle variabili che intervengono negli eventi e nei processi.
Essa è ciò che risulta formato di più parti o elementi connessi tra loro ed è da ricondursi alla pluralità di relazioni che intercorrono tra gli elementi che compongono l’oggetto, tra l’oggetto e l’ambiente, tra osservato e osservatore.
Il pensiero complesso convive con l’incertezza, comporta la consapevolezza che ogni azione intrapresa entra in un gioco di azioni e retroazioni e si manifesta pronto a modificarsi in seguito a nuove informazioni.
CARATTERISTICHE DEL PENSIERO COMPLESSO
• consapevolezza dei propri assunti
• capacità di riflettere sulle proprie procedure
• capacità di riconoscere i fattori che determinano preconcetti e autoinganno
Il pensiero complesso è un costrutto multidimensionale riferibile a sette dimensioni:
1. Differenziazione, integrazione e apertura verso la conoscenza
2. Persistenza e concentrazione
3. Sintesi e astrazione
4. Tolleranza e gestione di un sovraccarico di informazioni anche ambigue
5. Metacognizione (tendenza a riflettere sui processi che sottostanno ai meccanismi di attribuzione casuale, ovvero gli individui che hanno un pensiero complesso sono più propensi a interrogarsi sulle categorie in base alle quali emettono giudizi e attribuiscono responsabilità
6. Valorizzazione dei processi di influenza sociale (i soggetti con pensiero complesso sono più coscienti delle conseguenze delle proprie azioni e si prefigurano le reazioni altrui)
7. Nessi di interdipendenza (tendenza a mettere insieme informazioni apparentemente incongruenti, e ad associare fatti ed eventi che temporalmente sembrano slegati)
Segue:
https://saperidipsicologia.blogspot.com/2021/01/gli-interessi.html
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