La psicologia della Gestalt

Tra la fine dell'ottocento e l'inizio del novecento si consolida nella psicologia europea una corrente di ricerca che può essere definita come fenomenologica: la psicologia della Gestalt (psicologia della forma). 

Nel metodo fenomenologico è centrale l’esperienza che si verifica nel soggetto stesso quando questo esamina un certo fenomeno, e i fenomeni della percezione visiva si prestano a questo riscontro. 

Le ricerche compiute da Max Wertheimer dal 1910 sulla percezione del movimento furono illustrate nell’articolo “studi sperimentali sulla visione del movimento” apparso sulla rivista ufficiale della Gestalt “Psychologische Forschung” (Ricerca psicologica). 

In questo articolo Wertheimer descriveva la percezione del movimento fenomenico o fenomeno. 

Si tratta di un movimento apparente o illusorio dovuto non ad un reale stimolo  in movimento nello spazio, ma a due stimoli a e b che sono posti nei punti A e B dello spazio e si illuminano in modo alternato, producendo l’impressione di un unico stimolo luminoso che si muove dal punto A al punto B. 

Se l’intervallo temporale aumenta si ha invece l’impressione che i due stimoli siano immobili e si illuminino ora l’uno, ora l’altro. Se l’intervallo diminuisce si ha l’impressione che i due stimoli siamo immobili e sempre illuminati. 

Da qui si scopre quindi che il percetto è dato da qualcosa di diverso rispetto alla somma dei singoli elementi sensoriali. 

Il movimento è quindi una configurazione percettiva, una Gestalt, che è qualcosa di più della somma dei singoli elementi.

Le leggi della Gestalt 

  • Vicinanza: gli elementi vicini tra loro sono raggruppati a formare una singola figura
  • Somiglianza: elementi simili sono raggruppati tra loro
  • Continuità: gli elementi sono percepiti come appartenenti ad un insieme coerente e continuo. 
  • Destino comune: gli elementi che si muovono in modo uguale tra loro ma diverso da altri elementi vengono raggruppati
  • Figura-sfondo: Tutte le parti di una zona si possono interpretare sia come oggetto sia come sfondo
  • Pregnanza: nel caso gli stimoli siano ambigui, la percezione tende a formare la figura più simmetrica possibile. 
  • Chiusura: tendenza alla chiusura degli spazi aperti. 
  • Esperienza passatatendenza a creare forme viste in precedenza laddove vi siano solo linee separate e interrotte. 
  • Figura-Sfondo: la figura è sempre in risalto rispetto allo sfondo


Kurt Lewin (1890-1947)

Kurt Lewin fu uno dei massimi esponenti della psicologia della Gestalt, il quale mise appunto la teoria del campo. 
Il campo venne definito da Lewin come "la totalità dei fatti coesistenti concepiti come reciprocamente interdipendenti". 
Il comportamento umano in questa teoria è una funzione sia del carattere della persona sia dell'ambiente, secondo la formula C= f (P,A) 



Slides concetti fondamentali









Bibliografia 
Pewzner, E. Braunstein, J. Storia della psicologia, 2001, Piccola Biblioteca Einaudi 
Luccio R. La psicologia: un profilo storico, 2000, Editori Laterza 

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