La prima psichiatria dinamica nacque nel XIX secolo, grazie alle esperienze del magnetismo e all’utilizzo da parte del personale medico dell’ipnosi. Le due scuole più importanti della nuova impostazione psicodinamica furono la scuola di Nancy e la scuola della Salpetrière. La scuola di Nancy fu fondata da Hippolyte Bernheim (1840-1919), sulla base del lavoro sull’ipnosi di Ambroise-Auguste Liébeault (1823-1904), mentre la scuola della Salpetrière fu fondata dal neurologo francese Jean-Martin Charcot (1825-1893).
Theodule Ribot (1839-1916)
Riconosciuto in generale come protagonista chiave nello sviluppo della
psicologia come disciplina scientifica da tutti gli storici della psicologia, Ribot fu il fondatore del movimento degli psicologi patologi francesi, in quanto ideò per i suoi studi il metodo patologico, basato sull’osservazione e la sperimentazione sulla malattia.
Filosofo di formazione, Theodule Ribot cercò di rendere la psicologia una disciplina indipendente. La psicologia intesa da Ribot doveva fondarsi sui fatti ed essere quindi oggettiva, partendo dalle osservazioni sperimentali dei meccanismi fisiologici delle reazioni, degli atteggiamenti, dei comportamenti. Egli volle dunque avvicinare la disciplina psicologica alle scienze biologiche.
Il metodo sperimentale di Ribot stringeva all'osservazione e alla sperimentazione, privilegiando la malattia. Egli infatti raccomandava lo studio della medicina, in modo da essere in grado di osservare i fenomeni patologici.
Ribot introdusse inoltre i termini gerarchia delle facoltà e dissoluzione, ripresi dall'evoluzionismo di Spencer (1820-1903). La dissoluzione consisteva in un regresso continuo dal superiore all'inferiore, dall'instabile allo stabile e dal meno organizzato al meglio organizzato. Questa concezione gerarchica del funzionamento psichico si ritrova in molti psicologi della fine del XIX secolo.
Jean-Martin Charcot (1825-1893)
Jean Martin Charcot, neurologo francese, denominato il napoleone delle nevrosi, fu il direttore dell'ospedale della Salpetriere, dove si svolgevano studi sull'isteria, una malattia che colpiva molte persone, che comprendeva come sintomi spasmi muscolari, paralisi, cecità, amnesia, e di cui non si conosceva la causa. La maggior parte dei medici dell'epoca credeva che l'origine di questa malattia si trovasse nell'utero, e che fosse quindi da legarsi alla sessualità femminile, per altri i medici invece l'isteria non era neanche una vera e propria malattia, ma una serie di sintomi simulati.
Charcot pensava invece che l'isteria fosse una malattia degna di studi scientifici, e che non potesse essere legata alla sessualità femminile in quanto anche gli uomini ne soffrivano. Charcot credette quindi che la vera causa della malattia fosse di origine fisica: un disturbo del cervello.
Per curare i sintomi dell'isteria Charcot utilizzava l'ipnosi, che, grazie alla notorietà del medico, iniziò ad essere presa seriamente in considerazione come pratica medica.
Pierre Janet (1859-1947)
Pierre Janet, filosofo e medico, fu allievo di Charcot, e, come il suo maestro, studiò la patologia per comprendere il funzionamento mentale.
Secondo lo studioso, si doveva preferire lo studio dei fatti più elementari che quello delle forme più elevate dell'attività umana. L'attività elementare venne definita da Janet "automatica".
Janet distingue un automatismo totale da un automatismo parziale; con automatismo totale il medico individua il sonnambulismo e la catalessi, mentre con automatismo parziale egli identifica gli atti subconsci, le anestesie e le esistenze psicologiche simultanee. Lo studio della catalessi suscitò in Janet l'interesse verso la memoria, che, secondo il medico, sarebbe stata la parte più importante della vita psicologica stessa. L'atto subconscio era un'azione che aveva le caratteristiche di un fatto psicologico, tranne il fatto di essere sempre ignorato dalla persona che lo compiva nel momento stesso in cui lo compiva.
L'anestesia rappresentava la condizione essenziale per la comparsa degli atti subconsci, e corrisponde alla soppressione della sensazione nel corso dell'ipnosi.
Un'ulteriore fenomeno descritto da Janet è quello della scrittura automatica, fenomeno per cui un individuo può scrivere pagine intere senza esserne consapevole, e che si verificava quando l'attenzione del soggetto era trattenuta da qualche oggetto.
Tra gli studi principali di Pierre Janet vi è quello delle esistenze psicologiche simultanee, un vero e proprio sviluppo in alcuni pazienti di esistenze psicologiche diverse e simultanee, ovvero differenti personalità. La scoperta di questi fenomeni portò Janet a sviluppare una concezione gerarchica ed energetica della vita mentale.
Tutta la psicologia della fine del XIX secolo fu influenzata dalla concezione gerarchica della vita psichica, un'influenza che si ritrova anche nella teoria Freudiana.
Vi sono aspetti dinamici nella psicopatologia di Janet, che corrispondono ai concetti energetici di forza e tensione psicologica. La forza sarebbe corrisposta alla quantità di energia psichica elementare, che permetteva di compiere atti psicologici prolungati e rapidi, mentre la tensione psicologica, sarebbe corrisposta alla capacità dell'individuo di utilizzare l'energia psichica a un livello elevato della gerarchia delle tendenze, ovvero le funzioni della vita psichica avrebbero avuto bisogno di una tensione psicologica per esplicarsi e raggiungere il loro livello superiore, rappresentando un'organizzatore della vita psichica.
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Bibliografia
Pewzner, E. Braunstein, J. Storia della psicologia, 2001, Piccola Biblioteca Einaudi
Foschi R. Innamorati M. Storia critica della psicoterapia, 2020, Raffaello Cortina Editore
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