Nel XIX secolo in Germania si assistette alla nascita della psicologia scientifica in senso moderno.
Il filosofo kantiano Johann Friedrich Herbart (1776-1841) fu il primo a proporre la creazione di una psicologia scientifica. Secondo Herbart la psicologia poteva essere una vera scienza se poteva utilizzare nella sua disciplina la matematica, producendo una specie di “meccanica dello spirito”. Era suo parare che esistesse una soglia che veniva oltrepassata dalle rappresentazioni quando queste diventavano coscienti, e credeva che si potesse determinare questa soglia attraverso il calcolo.
Gustav Fechner (1801-1887)
Fechner studiò fisica e matematica, ma anche filosofia, e fu fondamentale nella nascita della psicologia scientifica, in quanto è autore della scoperta della legge psicofisica, riconosciuta come l’unica acquisizione della psicologia sperimentale.
Secondo Fechner non era possibile ridurre lo psichico al fisico, così come non era possibile il contrario, perché fisico e psichico erano due facce della stessa realtà. Per approfondire la relazione tra anima e corpo, egli fondò la psicofisica, che definisce come “la scienza esatta dei rapporti di dipendenza funzionale che intercorrono tra il corpo e l’anima, o, più in generale, tra i diversi mondi, materiale e mentale, fisico e psicologico”.
Hernst Heinrich Weber (1795 - 1878) aveva mostrato che una differenza di 10 grammi era maggiormente sensibile se veniva aggiunta a un peso di 100 grammi che a un peso di un chilo. L'aumento dello stimolo necessario per produrre un aumento appena percettibile della grandezza della sensazione è una frazione costante di questo stimolo. La legge di Weber dimostrava, secondo Fechner, che "aumenti relativi degli stimoli sono proporzionali ad accrescimenti uguali delle sensazioni". Fechner si ispirò quindi a questi lavori per produrre la legge di "Weber-Fechner".
Fechner giunse alla formula matematica S=K log R, che secondo lui corrispondeva alla legge generale di misura della sensazione in cui S era l'intensità della sensazione, R l'intensità dello stimolo e K una costante da conoscere. Fechner riconobbe che la legge si verifica solo entro certi limiti e non valeva per stimoli molto deboli o molto forti. Egli tentò quindi di misurare la soglia oltre la quale un certo stimolo diventa cosciente, e capì che per far crescere in progressione aritmetica le intensità di una sensazione è necessario che lo stimolo corrispondente cresca in progressione geometrica. Gli studi di Fechner permisero di tradurre nel linguaggio matematico l'intensità delle sensazioni e mostrarono che gli stati di coscienza possono essere indagati sperimentalmente.
Hermann von Helmholtz (1821-1894)
Medico tedesco, professore di Psicologia ad Heidelberg, fisiologo e fisico, Hermann von Helmholtz proseguì l'opera del suo maestro Johannes Muller (1801-1858) sull' "energia specifica dei nervi", sottolineando il fatto che gli individui percepiscono non l'azione diretta dell'agente esterno sulle terminazioni nervose, quanto piuttosto la modificazione trasmessa dai nervi. Helmholtz mostrò quindi che la sensazione è legata a una certa modificazione dell'organismo e non a qualità proprie degli oggetti percepiti.
Helmholtz fece importanti studi anche nella percezione dei colori, con la teoria nota come teoria di Young-Helmholtz, in cui dimostrò che i tre colori fondamentali distinti da Young, rosso, verde e blu (o violetto), corrispondono a tre tipi di terminazioni nervose e permettono di rendere tutta la gamma dei colori.
Inoltre Helmholtz tentò di misurare la velocità di trasmissione dell'influsso nervoso stimolando un nervo di rana a distanze diverse dalla sua congiunzione con il muscolo, dimostrando che la velocità corrispondeva a circa cinque metri al secondo. C'è quindi un intervallo di tempo tra il pensiero e il movimento, e il corpo dell'uomo non ubbidisce istantaneamente alla sua mente.
Wilhelm Wundt e la nascita della psicologia scientifica
La storia della psicologia come disciplina scientifica autonoma è relativamente recente. Essa infatti inizia a svilupparsi intorno alla seconda metà dell'ottocento, e viene ufficializzata solo agli inizi del novecento grazie al contributo dello psicologo, fisiologo e filosofo Wilhelm Wundt.
Questi fondò il primo laboratorio di psicologia sperimentale a Lipsia nel 1879, data cui si fa risalire la nascita della psicologia come disciplina scientifica.
Wundt cercò di studiare i processi psichici scomponendoli nelle loro unità fondamentali, i fatti psichici, esattamente come un chimico scompone la materia nei suoi elementi di base.
Questi fatti psichici, o stati psichici interni all'individuo, potevano essere studiati secondo Wundt, attraverso il metodo dell'introspezione, ovvero la libera auto-osservazione, in quanto egli considerava come unico oggetto di studio della psicologia l'esperienza diretta o immediata.
Per poter porre rimedio alla inevitabile soggettività dell'atto di introspezione, Wundt pose alla base di questo metodo la sperimentazione.
Lo studioso affermò infatti che il metodo sperimentale e l'osservazione erano i due metodi utilizzabili in psicologia. Attraverso il metodo sperimentale potevano essere analizzati gli stati psichici interni all'individuo, come la sensazione, la percezione, la memoria.
Questi stati psichici potevano essere studiati manipolandoli all'interno di un esperimento psicologico, che doveva essere caratterizzato dalla replicabilità delle condizioni e dalla controllabilità rigorosa delle variabili prese in considerazione.
L'introspezione faceva però sempre parte della sfera della soggettività e per questo motivo fece nascere molti dubbi nell'opinione scientifica dell'epoca.
Il filosofo Auguste Comte, padre fondatore del movimento culturale positivista così come della disciplina sociologica, criticò duramente la psicologia in generale, e l'introspezione in particolare, perché, a suo dire, l'uomo non può osservare se stesso.
Un esempio particolarmente importante dell'utilizzo di Wundt del metodo introspettivo, è la sua teoria sui sentimenti. Egli si accorse che ascoltando un ticchettio regolare si producono diversi sentimenti nell'individuo. Innanzitutto vi erano ritmi gradevoli e ritmi spiacevoli che producevano piacere o dispiacere.
Inoltre, l'attesa di un battito generava una tensione, la quale si scioglieva con un sentimento di sollievo all'arrivo del battito successivo. In questo caso i sentimenti che si generavano, erano di tensione e rilassamento.
Se poi il ritmo aumentava, esso originava eccitazione, mentre se diminuiva, produceva calma.
In questo esperimento venne analizzata da Wundt l'esperienza percettiva secondo tre dimensioni indipendenti: piacere-dispiacere, tensione-rilassamento, eccitazione-calma.
Wundt pose poi queste dimensioni su tre assi cartesiani, creando così un piano tridimensionale in cui collocare ogni sentimento relativo alla percezione.
Il contributo di Wundt si rintraccia anche all'interno della psicologia sociale, con la sua opera "La psicologia dei popoli", che è considerata la prima vera opera di psicologia sociale. Per lo studio dei fenomeni sociali Wundt non utilizza il metodo sperimentale, o l'introspezione, ma l'osservazione.
Slides concetti fondamentali:
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