8. L'opera di Agostino Gemelli nella psicologia tra le due guerre

Vita e Carriera

Agostino Gemelli (1878- 1959), nacque a Milano il 18 gennaio 1878. Dopo gli studi classici, Gemelli si iscrisse alla Facoltà di Medicina dell’Università di Pavia e durante gli anni universitari si dedicò alle lotte sociali. Militò come socialista partecipando attivamente a Milano nel Maggio 1898 alle insorgenze popolari, contro la crisi economica e per la riforma democratica della monarchia costituzionale italiana post-unitaria. Repentinamente e forse deluso dall’ambiente laico e socialista, nel 1903, Edoardo Gemelli entrò come novizio nel convento francescano di Rezzato a Brescia. Prese il nome religioso di Agostino, in onore di Sant’Agostino (354-430). Cinque anni dopo l’ingresso in monastero, Agostino Gemelli venne ordinato sacerdote. Necchi, amico di Gemelli, durante gli anni universitari entrò nel circolo universitario cattolico “Severino Boezio”, di cui divenne presidente, consentendone l’accesso agli studenti socialisti, tra i quali Gemelli. Necchi, fervente cattolico, parlò a lungo di San Francesco con Gemelli ed è probabile che queste conversazioni abbiano influenzato l'inaspettata conversione del Gemelli. Dalla sua conversione, Gemelli intraprese una carriera accademica di gran successo. Nel 1909 fondò la Rivista di filosofia neoscolastica e nel 1914 la rivista di Vita e Pensiero. Gemelli divenne uno dei principali esponenti del neotomismo italiano, o neoscolastica, che contrappose alle dottrine filosofiche di stampo idealista. Il Gemelli si occupò anche di ricerca, sostenendo una idea della scienza priva di una teoria della conoscenza, lasciando alla fede la comprensione del fine ultimo della natura umana. La neoscolastica è stata probabilmente la principale corrente filosofica del cattolicesimo nel Novecento, elaborata soprattutto per contrastare la psicologia positivista e materialista. Gemelli fu allievo di Camillo Golgi (1843-1926), premio Nobel nel 1906, con il quale si laureò in medicina nel 1902, divenendone immediatamente collaboratore. Nel 1911 ottenne la laurea in filosofia e iniziò le ricerche di psicologia sperimentale. Nel 1914 conseguì la libera docenza in psicologia sperimentale. Nel 1920, con Vico Necchi (1876-1930), Francesco Olgiati, (1886-1962), Armida Barelli (1882-1952) ed Ernesto Lombardo (1846-1935), costituì l’“Istituto Tonìolo” di Studi Superiori, ente fondatore e garante dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che ottenne nello stesso anno l’approvazione del ministro dell’istruzione Benedetto Croce (1866-1952).  Agostino Gemelli ne assunse la carica di Rettore e, nel 1953, fu nominato Rettore a vita con decreto del Presidente della Repubblica. Nel 1936, Gemelli fu anche nominato presidente della Pontificia Accademia delle Scienze, rifondata da Pio XI, mantenendo l’incarico fino alla data della sua morte. Divenne presidente della Commissione Permanente per le Applicazioni della Psicologia, istituita su proposta di Gemelli, che divenne un ramo del Consiglio Nazionale delle Ricerche (C.N.R.). Un grave incidente stradale avvenuto il 26 dicembre 1940 ad Anzola dell’Emilia, vicino Bologna, procurò a Gemelli problemi di deambulazione. Nonostante le stampelle, alla fine della seconda guerra mondiale, Gemelli ricostruì l’Università Cattolica di Milano, gravemente danneggiata dai bombardamenti del 1943. Nell’Istituto di psicologia dell’Università Cattolica si svilupparono avanzate ricerche su percezione, linguaggio, personalità, orientamento professionale, selezione del personale e rapporto uomo-macchina. Infine, Gemelli portò a compimento il suo progetto di una grande Facoltà di Medicina della Università Cattolica con un Policlinico a Roma, istituita ufficialmente nel 1958 e aperta nel 1961, dopo la sua morte. L’Università Cattolica del Sacro Cuore rappresenta per cui il lascito più concreto di Gemelli. Padre Agostino Gemelli morì a Milano il 15 luglio 1959.


L'uomo come totalità bio-psichica

L'impostazione di Gemelli fu neoscolastica, quindi in opposizione sia al positivismo che al neoidealismo e basata sull'indirizzo aristostelico-tomistico. Egli concepì l'uomo come una totalità bio-psichica integrata che necessita di essere studiata nella sua unità, infatti i suoi aspetti somatici e psichici non sono considerati separati. Gemelli fu comunque sostenitore della ricerca scientifica di laboratorio, i cui dati dovevano però essere interpretati alla luce della bi-dimensionalità biologica e spirituale dell'essere umano, per cui lo psichico non poteva essere considerato come un mero prodotto del sistema nervoso.


"Eclettismo metodologico"

Gemelli arrivò a sviluppare una sorta di "eclettismo metodologico", accettando contributi da diverse scuole psicologiche, dalla psicologia della forma al comportamentismo, fino alla psicoanalisi, perché ciascuna di esse poteva analizzare in modo proficuo un particolare aspetto della vita psichica. Solamente adottando una visione sintetica e unitaria della realtà bio-psichica poteva però essere davvero compreso l'essere umano, e questo era un limite per le singole discipline psicologiche, il cui oggetto e metodo di studio era circoscritto. E fu proprio questa visione dell'uomo come unione di molteplici aspetti e di diverse dimensioni, che lo condusse a svolgere ricerche in svariati campi di indagine della psicologia: psicofisiologia, psicologia comparata, psicologia giuridica e criminale, psicologia dell'educazione, psicologia del lavoro e psicotecnica. 


Il contributo di Gemelli alla psicologia del lavoro 

I contribuiti che Gemelli dette alla psicologia applicata godettero di riconoscimento internazionale, in particolare per i lavori che svolse sull'orientamento professionale e la selezione del personale. In questo campo egli definì una distinzione tra le peculiari attitudini e abilità psicofisiche di un individuo, e la sua personalità complessiva di tutti i tratti motivazionali ed emotivi: nell'avviamento al lavoro era importante tenere presenti entrambi i fattori. 


La psicologia tra le due guerre 

Gemelli ebbe un ruolo di primo piano nella psicologia tra le due guerre mondiali, ma rappresentò anche un ponte di collegamento con la psicologia della seconda metà del secolo, come caposaldo per il rilancio della disciplina nel secondo dopo guerra, grazie anche al lavoro dei suoi allievi, tra cui Giorgio Zunini, Marcello Cesa-Bianchi e Leonardo Ancona (1922-2008).  


Alcune opere

Il Francescanesimo, 1932 
La psicologia dell'orientamento professionale, 1945 
Psicologia dell'età evolutiva, 1946 
La personalità del delinquente, 1946 
Introduzione alla psicologia, 1947 






Bibliografia

Cimino G., & Dazzi N. (A cura di) La psicologia in Italia: i protagonisti e i problemi scientifici, filosofici e istituzionali (1870-1945), Milano: Led.

Dazzi, N., Lombardo, G.P. Le origini della psicologia italiana. Bologna: Il Mulino.

Cimino C. Foschi R. Percorsi di storia della psicologia italiana, Edizioni Kappa, 2015



Sitografia

https://web.uniroma1.it/archiviostoriapsicologia/

https://www.aspi.unimib

Commenti