Heinz Kohut è il fondatore della Psicologia del Sé.
La teoria dello sviluppo del Sé
Kohut delineò due linee dello sviluppo:
1. Sviluppo dell'amore oggettuale, che riprende la visione classica del passaggio dell'autoerotismo, al narcisismo fino ad arrivare all'amore oggettuale
2. Sviluppo del Narcisismo: il narcisismo permane anche se in forme modificate per tutta la vita, in parallelo all'amore oggettuale
Il Sé
Il Sé rappresenta l'elemento di base del modello di apparato psichico proposto da Kohut.
Per lo psicoanalista, il Sé è uno dei componenti dell'apparato psichico, ed in particolare esso è il centro dell'universo psicologico dell'uomo, da cui potrebbero essere studiati i temi della scelta, della decisione, della libera volontà.
Il Sé non esisterebbe alla nascita, quando ci sarebbe solo un sé rudimentale o virtuale. Il Sé si sviluppa dopo la nascita grazie al riconoscimento da parte dei genitori, soprattutto da parte della madre.
Un ruolo centrale è attribuito agli oggetti-Sé: persone in grado di rispecchiare il Sé potenziale del bambino. Ma se il bambino non riceve dall'ambiente risposte sufficienti, si origina una profonda ferita narcisistica che comporta una grave menomazione dell'autostima.
A partire dal Sé rudimentale si costituisce intorno al secondo anno di vita, il Sé nucleare, o Sé centrale.
Questo Sé è percepito come il Sé principale di altri Sé in concomitanza come il Sé attuale, il Sé cosciente eccetera.
In linea con Edith Jacobson, anche Kohut riteneva quindi che il Sé nascesse nell'ambito degli scambi interpersonali e che per tutta la vita, mediasse le transazioni tra l'individuo ed il mondo oggettuale.
Ma, diversamente dalla Jacobson, Kohut non considerava più il Sé come una rappresentazione, ovvero un prodotto dell'attività dell'Io, quanto piuttosto come un vero e proprio agente attivo, dando quindi un peso maggiore all'Io rispetto alle visioni precedenti.
Il Sé nucleare
Il Sé nucleare non è immutabile, ma è inteso come una tendenza evolutiva originaria, modificabile sulla base di fattori interni ed esterni.
Ad esempio durante alcune fasi come l'adolescenza si può presentare il bisogno di modificare il Sé, e questo non è segnale di malattia.
I contenuti del Sé nucleare sono molteplici e sono influenzati da un flusso costante fra due poli, da cui è originato il concetto di Sé bipolare.
Il primo polo è costituito dalle ambizioni nucleari non frustrate, ma incoraggiate dalla madre già a livello del Sé rudimentale.
Il secondo polo è costituito dagli ideali nucleari, che emergono tra il quarto e il sesto anno di vita.
Il continuo scambio tra i due poli permettono di comprendere se l'orientamento della persona è verso un Sé ambizioso o idealistico, se possiede un Sé debole o forte e coeso o frammentato.
La tensione tra i due poli permette inoltre lo sviluppo di talenti e di abilità destinati a costituire un terzo polo del Sé.
Il processo di Internalizzazione trasmutante
Questo processo dà origine allo sviluppo di una struttura psichica permanente, il Sé. La formazione del Sé nucleare è il processo fondamentale su cui si realizzerà un Sé più maturo e coeso, che può avvenire grazie proprio al processo di Internalizzazione trasmutante, con cui si instaura la formazione delle strutture psichiche.
Quest'ultimo appare formato da due poli, a loro volta definiti dalla qualità delle prime modalità relazionali. Entrambi i poli possono formare il nucleo di un sé sano e coeso.
La personalità può svilupparsi intorno a una tendenza alla grandiosità e all'esibizionismo, che si manifesta come sana ambizione o sicurezza di sé, che solitamente è determinata dalla madre.
Oppure la forza dominante della personalità può essere il rapporto idealizzante sé-oggetto, che deriva spesso dal rapporto con il padre e si esprime in termini di valori e ideali sani e ben saldi.
Qualora sia presente un disturbo a livello di uno dei due poli, questo potrà essere compensato da un adeguato sviluppo dell'altro polo.
Se almeno uno di questi due aspetti del Sé non si sviluppa, nasce una psicopatologia narcisistica, caratterizzata da un senso imperfetto del Sé e da un'incapacità di mantenere un livello stabile di autostima.
La formazione del Sé bipolare è determinata da specifiche esperienze infantili con gli "oggetti delle cure". Queste esperienze sono state definite dall'autore come "esperienze di oggetto-sé".
Gli oggetti-Sé forniscono l'esperienza necessaria per il graduale sviluppo del Sé. Kohut considerò quindi le relazioni tra gli oggetti-sé ed il bambino come gli elementi di base dello sviluppo e della struttura psichica. Il Sé sano si sviluppa all'interno dell'ambiente primario, sulla base proprio di relazioni stabilite con oggetti-sé che si presentano nel corso dello sviluppo.
Gli oggetti-sé non sono a tutti gli effetti oggetti ma non sono nemmeno totalmente appartenenti al Sé. Le prime due esperienze di oggetto-sé. Le prime due esperienze di oggetto-sé che vengono definite dallo psicoanalista vanno a costituire la natura bipolare del Sé, e sono:
a. Imago parentale idealizzata: (oggetti-sé idealizzati), che riflettono il bisogno del bambino di ammirare "altri potenti" percepiti come perfetti, con i quali egli si può fondere in un'immagine di infallibilità e onnipotenza. L'elemento di base per la formazione dell'imago parentale idealizzata risiede nella coppia genitoriale, e nella sua capacità di rispondere empaticamente ai bisogni del bambino.
b. Sé grandioso: (oggetti-sé rispecchianti), che confermano l'innato senso di onnipotenza sano e di grandiosità del bambino, attraverso il sostegno del suo bisogno di esibire le proprie capacità in via di sviluppo e di essere ammirato per queste. L'elemento base per la formazione del Sé grandioso risiede nella capacità della madre di confermare al bambino la sua propria unicità.
Secondo Kohut le patologie psicotiche e narcisistiche, possono essere ricondotte a disturbi nei processi di formazione e di integrazione del "Sé grandioso" e dell' "Imago parentale idealizzata".
Quando il Sé grandioso non viene integrato nella personalità adulta, in quanto persiste a sottrarsi dal controllo dell'Io, produce gravi alterazioni della personalità nella forma di manifestazioni onnipotenti, ostacolando o rendendo impossibile la realizzazione dell'individuo.
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