John Bowlby fu un medico e uno psicoanalista britannico, che elaborò la teoria dell'attaccamento.
I suoi interessi riguardarono in particolare:
- il legame madre-bambino
- i legami affettivi all'interno della famiglia
La teoria dell'attaccamento studia come si forma e si sviluppa nel tempo il legame di attaccamento.
L'attaccamento è un legame che il bambino sviluppa nei primi anni di vita, con una particolare figura di riferimento, solitamente con la madre. Questa infatti fornisce protezione e cure al bambino, rappresentando una base sicura.
La teoria dell'attaccamento può essere considerata un paradigma scientifico vero e proprio, in quanto presenta una visione globale sullo sviluppo del bambino e sulla psicopatologia. Essa costituisce il modello teorico più completo per comprendere i meccanismi psicodinamici che si trovano alla base dei processi evolutivi, sia normali che patologici.
Sulla base di osservazioni del legame madre-figlio nei primati e di quelle raccolte durante la sua pratica clinica, Bowlby teorizzò che il bambino ha una "predisposizione biologica" che lo porta a sviluppare un legame di attaccamento particolare verso la persona che si prende cura di lui. Questa predisposizione è geneticamente determinata e filogeneticamente trasmessa in quanto funzionale alla sopravvivenza dell'individuo e della specie. In molte specie animali infatti, la separazione del piccolo dalla madre può determinare conseguenze fatali. Il bambino attraversa un lungo periodo di sviluppo, in cui necessita di essere protetto per poter sopravvivere. Bowlby comprese quindi che i bambini sono dotati di un sistema comportamentale relativamente stabile che promuove la vicinanza al care-giver, o alla figura di attaccamento.
Il comportamento di attaccamento infantile può essere compreso se messo in relazione all'equilibrio omeostatico raggiunto dal bambino in relazione alla prossimità e alla distanza dalla madre.
Gli obiettivi del sistema comportamentale dell'attaccamento sono:
- permettere al bambino di raggiungere e stabilire la vicinanza fisica con il care-giver
- motivare il bambino a ricercare una sicurezza interna.
Gli stimoli che possono attivare il sistema di attaccamento sono le condizioni che segnalano una maggiore vulnerabilità al bambino, e consistono in stati interni e stati esterni. Gli stati interni sottolineano il bisogno di essere accudito, corrispondendo alla fame, alla stanchezza, alla malattia. Gli stati esterni sono l'allontanamento o l'assenza della madre, e le situazioni ambientali nuove o pericolose.
All'interno delle esperienze di attaccamento individuali sono fondamentali:
a. la disponibilità emotiva genitoriale
b. la condivisione affettiva
c. la reciproca regolazione emozionale
La Strange situation (SSP)
Mary Ainsworth, psicologa canadese, fu allieva e collaboratrice di John Bowlby. Mise a punto una procedura semi-sperimentale per la raccolta dei dati, la cosiddetta Strange situation. Si trattava di una procedura di laboratorio che permetteva di esaminare il comportamento di attaccamento, il comportamento esplorativo e il comportamento affiliativo, mettendo in atto una serie di eventi via via più stressanti per la madre e il bambino, ovvero in cui i due dovevano affrontare un ambiente non familiare, la presenza di un estraneo e le separazioni dal care-giver. Queste situazioni attivano gradualmente i pattern di attaccamento infantili, mostrando le modalità con cui il bambino fa affidamento sul care-giver. Sulla base delle osservazioni prodotte dalla Strange situation, la Ainsworth identificò tre pattern di risposta, anche dette tipologie fondamentali di attaccamento. La Strange situation rappresenta una valutazione dell'equilibrio omeostatico tra il sistema di attaccamento e quello di esplorazione. La sensibilità materna risulta essere un elemento di estrema importanza per lo sviluppo di un attaccamento sicuro, e consiste nella capacità della madre di recepire, decodificare e intuire i segnali affettivi del bambino, e di rispondervi in modo pertinente. Perché ci sia una profonda conoscenza dei messaggi inviati dal figlio, deve anche esservi una disponibilità emotiva totale nei suoi confronti.
1. Attaccamento sicuro: i bambini esplorano l'ambiente, giocando sotto lo sguardo attento del care-giver, il quale interagisce con loro. Quando il care-giver si allontana dal bambino che rimane con lo sconosciuto, il bambino è turbato, ma al ritorno del care-giver si tranquillizza e si lascia consolare. I genitori dei bambini con attaccamento sicuro sono emotivamente disponibili, recettivi e responsivi.
2. Attaccamento insicuro-evitante: i bambini esplorano l'ambiente ma ignorano il care-giver, risultano indifferenti quando quest'ultimo si allontana e non si lasciano avvicinare al suo ritorno. I genitori dei bambini con attaccamento insicuro-evitante sono emotivamente non disponibili, non ricettivi, non responsivi e rifiutanti.
3. Attaccamento insicuro-ambivalente: mostrano un comportamento sconsolato al momento della riunione con il care-giver. Hanno un comportamento ambivalente in quanto desiderano la presenza della figura di attaccamento, e allo steso tempo ne rifiutano il confronto. Il genitore del bambino con attaccamento insicuro-ambivalente, risulta ancora coinvolto nelle relazioni con le proprie figure di attaccamento, che sono ancora attive nei suoi pensieri.
4. Attaccamento disorganizzato: i bambini reagiscono alla separazione e al ricongiungimento con il care-giver attraverso comportamenti contradditori in rapida successione. Le loro risposte possono variare dalla ricerca di vicinanza a comportamenti di evitamento. Al momento di riunirsi con il care-giver possono mostrarsi spaventati e mettere in atto comportamenti bizzarri. I genitori di bambini con attaccamento disorganizzato si trovano impegnati nell'elaborazione di eventi luttuosi e traumatici. Questi genitori assumono atteggiamenti di dolore, paura e improvvisa collera.
Adult Attachment Interview
L'AAI venne sviluppata da Mary Main e Ruth Goldwyn per indagare la relazione esistente tra le esperienze di attaccamento materno e l'organizzazione dell'attaccamento dei propri bambini ad un anno di vita. Nell'intervista viene chiesto ai genitori di raccontare le proprie relazioni di attaccamento, descrivendo anche le esperienze di perdita, trauma, separazione e rifiuto. L'intervista è semistrutturata, composta da 18 domande e dura all'incirca un'ora. Le domande sono orientate alla produzione di una narrazione dell'esperienza precoce di attaccamento, sia con la descrizione generale delle principali relazioni, sia con il racconto di episodi specifici.
L'intervista consente di valutare l'influenza delle esperienze infantili di attaccamento sullo sviluppo della personalità e sull'integrazione tra aspetti emotivi e cognitivi.
Rispetto alla teoria freudiana...
Bowlby vede l'organismo umano come una persona in relazione ad altre persone, e non un organismo spinto soltanto dalle pulsione per trovare un oggetto su cui scaricare la libido.
La relazione con il mondo è determinata non solo da fantasie inconsce ma anche da modelli operativi interni(MOI), costituiti da elementi affettivi, cognitivi e comportamentali.
I modelli operativi interni sono definiti da un modello della figura di accudimento, grazie a cui il bambino fa previsioni rispetto all'accessibilità e alla responsività del genitore nei momenti del bisogno, e da un modello complementare del Sé, in cui il bambino rappresenta se stesso come persona più o meno degna di essere amata.
Bibliografia
Amadei G. Cavanna D. Zavattini G.C., Psicologia dinamica, 1999, il Mulino
Ortu F. De coro A., Psicologia dinamica. I modelli teorici a confronto, 2010, Edizioni Laterza
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