Margaret Mahler fu una psicoanalista e psicoterapeuta ungherese, che lavorò per molto tempo negli Stati Uniti, dove si era dovuta trasferire a causa del nazismo. A lei si devono molti studi nel campo della psicoterapia delle psicosi infantili, in particolare l'aver trovato la causa delle psicosi infantili nel fallimento della relazione simbiotica madre-bambino fra il terzo e il sesto mese di vita. Margaret Mahler individuò tre fasi di sviluppo della psiche infantile:
1. la fase autistica normale: 4-5 settimane. Il bambino vive lunghi periodi di sonno, e a regolare il suo ritmo sonno/veglia sono lo stimolo della fame e l'alternanza bisogno-soddisfazione. Durante questa prima fase il bambino non ha consapevolezza della madre
2. la fase simbiotica: fino al quarto mese. Il bambino comincia ad avere una leggera consapevolezza della madre, identificandola con l'oggetto che soddisfa i suoi bisogni. Il bambino si comporta come se lui e la madre fossero un'unità, in uno stato di non-differenziazione, di simbiosi, una simbiosi in cui il bambino però è dipendente.
3. fase di separazione-individuazione: tra il quarto mese e il terzo anno. Le nuove capacità motorie del bambino agevolano la separazione, in quanto il bambino può allontanarsi materialmente dalla madre ed esplorare l'ambiente. In questa fase il bambino continua comunque ad avvicinarsi alla madre, la quale gli infonde sicurezza lenendo così l'angoscia da separazione. Intorno al terzo anno di vita, il bambino raggiunge l'individuazione, ovvero il formarsi del senso di identità, che si manifesta nel gioco di ruolo, e nelle sue richieste di autonomia.
La fase di separazione-individuazione si differenzia a sua volta in quattro sottofasi:
-differenziazione (quarto-ottavo mese): distinzione tra sé e gli oggetti, tra cui la madre
-sperimentazione (ottavo-quattordicesimo mese): differenziazione corporea dalla madre
-riavvicinamento (quattordicesimo-ventiquattresimo mese): consapevolezza di non essere onnipotente e riavvicinamento alla madre
-costanza dell'oggetto libidico (terzo anno): rappresentazione stabile e distinta tra sé e gli oggetti (tra cui la madre), e percezione delle proprie caratteristiche sessuali (maschio o femmina), con organi sessuali propri della sua identità sessuale.
Bibliografia
Amadei G. Cavanna D. Zavattini G.C., Psicologia dinamica, 1999, il Mulino
Ortu F. De coro A., Psicologia dinamica. I modelli teorici a confronto, 2010, Edizioni Laterza
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