Esorcismo e Magnetismo
Moltissime pratiche antiche di cura della mente si possono considerare fondamentali per la storia successiva.
Si tratta di metodiche sviluppate
molto anticamente e chiaramente non riferibili alla medicina => balli
rituali, credenze mistico-religiose, magia…
Tali pratiche condividevano con
la psicoterapia l’idea che l’intervento potesse allontanare il male che si
trovava nell’animo delle persone.
Poi abbiamo visto come con l’avvento
del Cristianesimo in Occidente, queste pratiche furono sostituite dalla guida
pastorale e dalla confessione, che hanno rappresentato un tentativo mistico-religioso
per la cura dell’anima.
Il Cristianesimo era basato
fondamentalmente sulla persuasione e il convincimento dei fedeli per indirizzarli
sulla retta via. Inoltre il Cristianesimo ricorreva a istituzioni come l’Inquisizione
per controllare gli individui.
Il tema dell’esorcismo merita un’attenzione
particolare. Come illustrato da Ellenberger (1970), l’esorcismo era
schematizzato in basi, simili a quelle di diagnosi e cura in ambito psicoterapeutico:
1. l’esorcista doveva verificare
la reale presenza del maligno (patologia)
2. Tramite la preghiera doveva poi
scacciare l’entità che si presumeva possedesse l’ammalato.
Ricordiamo il prete esorcista
Joseph Gassner (2727-1779), che rivestì un ruolo importante nel passaggio da
una cura religiosa ad una laica. Gassner tentava di curare le malattie come
fossero tutte opera del maligno. La sua idea era quindi quella di trovare un
comune denominatore alle malattie, idea che fu poi seguita da Franz Anton
Mesmer (1734-1815), che però utilizzò pratiche non religiose.
Se per Gassner la malattia
dipendeva dall’azione del maligno, secondo Mesmer essa era invece causata dal
disequilibrio del cosiddetto fluido magnetico (soprattutto ad una carenza di
questo presunto fluido), e, tramite le pratiche della magnetizzazione, esso
poteva essere armonizzato dal magnetizzatore.
A Vienna Mesmer aveva fatto
diventare la propria casa un luogo dove poter far circolare le sue idee sul
magnetismo animale.
Nella sua pratica utilizzava la
suggestione, i magneti, il baquet e la musica. I baquet erano grandi recipienti
di legno da cui fuoriuscivano delle cannule in ferro a cui si dovevano stringere
le mani dei partecipanti. Inoltre i partecipanti erano stretti intorno al
baquet e uniti tra loro tramite corde. Questo procedimento permetteva secondo
Mesmer di riequilibrare la forza nascosta che condizionava il sistema nervoso,
quindi il fluido magnetico.
Per quanto riguarda la musica
Mesmer utilizzava in particolare l’armonia a bicchieri, che diffondeva melodie
suggestive utili al processo di guarigione.
A Mesmer poi accadde ciò che in
precedenza era accaduto a Gassner. Nel 1784 furono create due commissioni reali
per analizzare il suo lavoro. Le conclusioni di entrambe le commissioni negarono
l’esistenza del magnetismo animale come fenomeno fisico autentico, e sostennero
che gli effetti benefici erano dovuti solamente al potere dell’immaginazione e
dell’imitazione.
Mesmer con il magnetismo animale
tentò di diffondere nuove idee egualitarie in Europa a livello politico, e infatti
egli prese parte alla massoneria, e faceva parte di una rete che conteneva
personaggi di spicco nelle società legate all’Illuminismo, alla Massonerie e
agli Illuminati di Baviera. Un fondamento ideale del mesmerismo era quello di
diffondere una cura innovativa, illuminata ma anche scientifica, che fosse in grado
di far beneficiare dei suoi effetti curativi l’umanità intera, in quanto
efficace, economica e democratica.
Mesmer fondò a Parigi la société
dell’Harmonie, una società che contemplava riti simili a quelli massonici e che
era votata al cambiamento dell’umanità. Si avvicinava quindi alla Massoneria
illuminista.
Magnetismo e Ipnotismo
La cultura magnetica sopravvisse
comunque lungo tutto l’Ottocento, nonostante fosse ostacolata dalla medicina ufficiale.
A Parigi negli anni Ottanta dell’Ottocento si contavano 40.000 adepti della
varie istituzioni che si richiamavano al magnetismo, 500 gabinetti di magnetizzatori
e 20 giornali specializzati.
È possibile che la cultura magnetica
fosse considerata anche come opposizione alla Restaurazione postnapoleonica.
Infatti Bertrand, medico oppositore alla Restaurazione, scrisse i testi su cui
si formarono medici come Jean-Martin Charcot (1825-1893), Ambroise-Auguste Liébeault
(1823-1904) e i loro successori come Hyppolyte Bernheim (1840-1919), Charles
Richet (1850-1935) e Pierre Janet (1859-1947).
Alcuni rivoluzionarmi istituirono
nel 1848 riformatori medici che riutilizzarono il magnetismo, sottoforma ormai
di ipnotismo, nei grandi ospedali universitari.
Il primo Congresso internazionale
di ipnotismo, che si tenne a Parigi nel 1889, segnò il passaggio ufficiale delle
tecniche ipnotiche all’ambito medico.
L’ipnosi e la suggestione furono
quindi considerati mezzi terapeutici e strumenti di ricerca per la psicologia, disciplina
che tendeva ad essere rappresentata sempre più come scientifica e sperimentale,
in opposizione alla psicologia filosofica.
I cultori della nuova psicologia scientifica e sperimentale
Abbiamo detto che a poco a poco la psicologia iniziò ad essere considerata sempre più come disciplina scientifica diversa dalla psicologia di stampo filosofico.
Tra i cultori di questa nuova psicologia scientifica ricordiamo Auguste Comte (1798-1857),
fondatore del positivismo francese, il quale riteneva la psicologia una disciplina che
non poteva raggiungere la condizione di scienza vera e propria, e la condotta umana
doveva essere invece studiata con i mezzi della fisiologia cerebrale e dalla
sociologia.
Altri positivisti sostenevano invece
la legittimità della psicologia proprio grazie ai suoi legami con la fisiologia
e la medicina. Qui ricordiamo Théodule-Armand Ribot (1839-1916), Hippolyte
Taine (1828-1893), Roberto Ardigò (1828-1920), Herbert Spencer (1820-1903),
Alexander Bain (1818-1903) e Wilhelm Wundt (1832-1893).
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