Daniel Stern: Danza interattiva tra madre-bambino e sviluppo del senso del Sé

Stern adotta una cornice sistemica per studiare il bambino non più come individuo isolato ma nelle sue continue interazioni con la madre ed altre figure di attaccamento. L'interazione reciproca della diade madre-bambino rappresenta una “danza interattiva” alla quale partecipano entrambe le parti.  Daniel Stern quindi adotta una prospettiva intersoggettiva in quanto studioso delle relazioni primarie. 
Stern si focalizza sul processo di riorganizzazione delle prospettive soggettive sul Sé e sull'altro, e delinea la progressiva maturazione dell'individuo in un modello che si struttura sulla base di quattro differenti tipologie e sensi del Sé. Daniel Stern inoltre si sofferma in particolare sugli aspetti del mondo rappresentazionale, piuttosto che sulle strutture mentali che risultano slegate dall'esperienza. Stern ritiene che il bambino già dalla nascita utilizzi le proprie capacità ed intenzionalità intersoggettive che sono finalizzate all'incontro con l'altro, e concettualizza gli "schemi dell'essere con", configurati nell'interazione del bambino con il caregiver e organizzati entro un "modo di essere con" che fornisce la rappresentazione dell'esperienza interpersonale. 

Sviluppo del senso del Sé 
Le prime esperienze del bambino confluiscono nella costruzione di un senso del sé, ancorandosi a tracce mnestiche, le memorie prototipiche, o Rappresentazioni di Interazioni Generalizzate R.I.G. Queste rappresentazioni si consolidano in vere e proprie strutture stabili di autoregolazione e di rapporto con la realtà. 
Il senso del Sé è secondo Stern un'esperienza soggettiva organizzante, e comprende quattro differenti sensi del Sé, che vengono considerati come elementi che cooperano fra loro e si mantengono per tutta la vita. 
I sensi del Sé sono: 
- Senso del Sé verbale: si sviluppa tra il 15 e 18 mese quando il bambino ha una riserva personale di esperienze e quindi di conoscenza del mondo.  Questa esperienza viene oggettivata ed espressa attraverso i simboli del linguaggio, per cui questo senso del Sé agisce nella relazione verbale. 
- Senso del Sé soggettivo: ci troviamo tra il settimo e il nono mese di vita. Qui i bambini scoprono che esistono altre menti oltre la loro e questo rende possibile l'intersoggettività tra bambino e genitore. Il bambino adesso è in grado di avere un oggetto comune di attenzione e di attribuire intenzioni e motivazioni agli altri. 
- Senso del Sé nucleare: si attiva tra il secondo e il sesto mese di vita. In questo periodo il bambino sente che lui e la madre sono entità fisiche separate, che agiscono in modo differente e hanno storie separate. 
- Senso del Sé emergente: si sviluppa dalla nascita al secondo mese di vita, quando avviene un processo nel quale il bambino pone in relazione tra loro diverse esperienze, grazie anche alla capacità di integrazione sensoriale. 

Più tardi, Stern aggiunge anche un ulteriore senso del Sé, il Senso del Sé narrativo: il Sé viene definito dalla narrativa autobiografica che include caratteristiche dei precedenti stati di sviluppo del Sé. In sostanza, avviene una ricostruzione in forma narrativa delle esperienze vissute in precedenza tramite gli altri sensi del Sé, che ha un effetto organizzatore e trasformativo sull'esperienza stessa e sulla rappresentazione. 

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