Dall'esperienza comune ma anche dall'analisi della letteratura sono state ricavate le definizioni di alcune emozioni primarie, ovvero emozioni che se combinate formano emozioni complesse.
Le emozioni primarie sono le seguenti:
RABBIA E INTENZIONI OSTILI: irritazione profonda, talora violenta, prodotta dal senso della propria impotenza o da un'improvvisa delusione o contrarietà, che esplode in azioni e in parole incontrollate.
TRISTEZZA: Stato d'animo dell'essere triste in genere di fronte a fatti che affliggono, che ispirano sentimenti dolorosi.
DISGUSTO: Repulsione, fastidio, senso di stanchezza o di ripugnanza. SORPRESA:Sentimento di meraviglia e stupore.
PAURA: Senso di insicurezza, di smarrimento di fronte ad un pericolo reale o immaginario o dinnanzi a cosa o a fatto, che sia o si creda dannoso. Può assumere il carattere di un turbamento forte e improvviso, che si manifesta anche con reazioni fisiche. In senso attenuato può significare una condizione costante, di timore e di apprensione.
ANSIA: Stato di agitazione, di forte apprensione, dovuto a timore, incertezza, attesa. Può riguardare specifici oggetti o eventi oppure non avere un oggetto riconoscibile, e può essere accompagnato da disturbi vasomotori e sensazioni viscerali.
FELICITÀ: Stato e sentimenti di chi e felice, in genere per la qualità di Ciò che e riuscito in modo eccellente.
GIOIA: Intensa e piacevole emozione che si prova quando un fine e raggiunto o un desiderio e appagato. Si manifesta di solito nell'aspetto esteriore della persona, talvolta con atti e comportamenti spontanei e liberatori.
AMORE: Sentimento di viva affezione verso una persona, che si manifesta come un desiderio di procurare il suo bene e di ricavarne compagnia.
IMBARAZZO :Stato di perplessità in cui viene a trovarsi una persona che non sappia risolversi tra contrastanti soluzioni, o che non veda via d'uscita da una situazione difficile, o che non sappia come rispondere a quanto le e stato chiesto.
ORGOGLIO: Stima eccessiva di se, esagerato sentimenti dei propri meriti, della propria posizione o condizione sociale, per cui ci si considera superiori agli altri. Da tener distinto dal sentimento apprezzabile della propria dignità, di giustificata fierezza.
VERGOGNA: Sentimento di turbamento e di disagio suscitato dalla coscienza o dal timore della riprovazione e della condanna (morale o sociale) di altri. Da tener distinto dal sentimento di ritegno, di discrezione o di timidezza.
COLPA: Coscienza che un individuo ha della propria colpevolezza o responsabilità di un male commesso, o che crede, anche ingiustificatamente, di aver causato, e che talvolta si manifesta con un patologico bisogno di punizione.
Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni (F. Avallone)
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