I fattori che contribuiscono allo sviluppo sono: la natura, l’educazione e la persona agentica.
I meccanismi biologici ereditari contribuiscono alle caratteristiche psicologiche, ma sono influenzati dall’esperienza. La personalità si sviluppa nelle interazioni tra organismo e ambiente: diversi contesti socio-culturali promuovono lo sviluppo di competenze e convinzioni diverse. Tuttavia, le persone sono agenti attivi: non subiscono passivamente le influenze ambientali, ma le plasmano e le interpretano.
Pertanto, lo sviluppo corrisponde a processi di trasformazione che attestano il ruolo attivo delle persone nel fissare le proprie mete e tracciare i corsi di azione volti al loro raggiungimento.
DIVERSE PROSPETTIVE
La prospettiva meccanicista considera l’organismo umano come una macchina, un insieme di parti, ognuna delle quali è un assemblaggio di componenti biochimiche di base.
Lo sviluppo della personalità è un accumulo graduale di qualità psicologiche, ed implica l’emergere di nuove capacità attribuibili all’espressione di capacità già esistenti. Quindi, il cambiamento è esclusivamente quantitativo: il sistema psicologico cambia semplicemente per livello di complessità.
Questa prospettiva delinea il quadro di un organismo passivo, il cui sviluppo è influenzato da forze esterne. Il sistema psicologico in via di sviluppo non è dotato di agenticità personale, cioè della capacità di intervenire attivamente sull’ambiente e di plasmare il corso del proprio sviluppo.
Secondo la prospettiva organismica, la complessità degli organismi rende impossibile ridurli a elementi semplici come le loro componenti chimiche e fisiche.
Le persone possono cambiare qualitativamente nel corso del loro sviluppo: stadi successivi dello sviluppo assistono all’emergere di funzioni psicologiche diverse alle precedenti, che in precedenza non esistevano, quindi qualitativamente differenti. Questa prospettiva abbraccia un approccio epigenetico, per il quale le cause del comportamento attuato in un momento dello sviluppo non possono essere direttamente ricondotte ad eventi e tendenze caratteristiche di un momento precedente.
Le persone contribuiscono attivamente al loro sviluppo, e non sono soggetti che rispondono passivamente alle influenza ambientali. Il funzionamento della personalità implica interazioni tra un sistema complesso di componenti biologiche e psicologiche.
Il contestualismo evolutivo indica che nuove proprietà emergono durante lo sviluppo (epigenesi) e che gli esseri umani sono sistemi aperti, che si sviluppano tramite una serie di scambi reciproci con il contesto. L’organizzazione che emerge nello sviluppo acquista complessità in maniera graduale, così che l’esatto percorso evolutivo di un sistema psicologico non è mai fedelmente prevedibile, ma può solo essere probabilisticamente ricondotto a determinanti, stati finali e percorsi di cambiamento comuni. In generale, lo sviluppo implica un insieme di transazioni tra persone ed ambienti.
La teoria sistemico-ecologica enfatizza le radici contestuali dello sviluppo umano: ogni qualità umana trova significato ed espressione in particolari contesti ambientali. Il modo in cui i sottosistemi biologici e psicologici funzionano e interagiscono è influenzato dai contesti nei quali gli individui agiscono. Bronfenbrenner distingue un insieme di contesti evolutivi ordinati gerarchicamente:
Microsistema: contesti sociali abituali (casa, scuola, posto di lavoro)
Mesosistema: legami tra due o più ambiti di cui l’individuo fa parte (legame tra lavoro e famiglia)
Ecosistema: ambiti rilevanti per lo sviluppo dell’individuo, ma che possono non contenerlo direttamente (legami tra le attività dei genitori rilevanti nel contesto evolutivo del bambino)
Macrosistema: configurazione sovrastante di micro-, meso- ed ecosistemi caratteristici di una cultura (convinzioni, stili comportamentali, reti di relazioni interpersonali, opportunità)
Dal momento che le persone influenzano i propri ambienti, i fattori di personalità contribuiscono a determinare i contesti, i quali, a loro volta, influenzano in modo retroattivo la personalità. Inoltre, anche la personalità delle altre persone presenti contribuisce alle influenze ambientali di cui si ha esperienza. Perciò, i contesti sono definiti primariamente in termini di caratteristiche interpersonali.
Secondo la psicologia evoluzionista, il comportamento manifesto è la combinazione di due fattori: i meccanismi psicologici evolutisi nel corso della filogenesi e gli stimoli ambientali che agiscono su di essi. L’attenzione è centrata sulla plasticità del cervello nell’affrontare nuove esperienze: le strutture psicologiche e le loro basi biologiche sono, in parte, un prodotto delle esperienze dell’organismo.
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